DE PAOLI : “DALLA REGIONE PRESA DI DISTANZA GENERICA. IL CONSIGLIERE SI SCUSI UFFICIALMENTE”

Una presa di distanza, tanto ufficiale quanto generica, non sulla presunta frase incriminata (“Se avessi un figlio gay, lo brucerei nel forno”) quanto sulla frase ammessa da De Paoli poche ore dopo (“Se avessi un figlio gay, NON lo brucerei nel forno”).

Questa la decisione presa pochi minuti fa dall’Ufficio di Presidenza e dal Presidente Bruzzone, che domani si esprimerà così in Consiglio regionale rispetto alla frase e a frasi omofobe “equipollenti”.

Ben venga la stigmatizzazione di una frase comunque lesiva della dignità delle persone omosessuali e non solo. Ma quanto è emerso in Ufficio di Presidenza, di fatto, non conferma e non smentisce le gravissime, inaccettabili, esternazioni del consigliere leghista, così come sono state riportate da almeno cinque diverse testimonianze.

Al di là delle generiche prese di distanza, il caso è tutt’altro che chiuso e proseguirà in Ufficio di Presidenza, secondo quanto prevede l’articolo 48 del Regolamento interno del Consiglio. Come MoVimento 5 Stelle non ci accontenteremo delle dichiarazioni di facciata. Auspichiamo che ora si faccia chiarezza sull’episodio e si accertino le reali responsabilità, e chiediamo le scuse ufficiali del consigliere De Paoli per la frase pronunciata, anche nella forma ammessa dal consigliere

Qui non si tratta più di differenti schieramenti politici, ma è in gioco la dignità delle stessa delle istituzioni.

MoVimento 5 Stelle Liguria