A Cavassolo, in Alta val Bisagno, a Genova, sussiste da tempo una situazione idrogeologica esemplare di incuria e menefreghismo totale sulla prevenzione da parte delle istituzioni.
Con le piogge torrenziali di settembre 2015, un consistente cumulo di detriti e massi, anche di notevoli dimensioni, si sono accumulati nella confluenza tra il Bisagno e il rio affluente in sponda destra, che scende dal Comune di Davagna.
Sì tratta di un accumulo potente, con uno spessore che supera i due metri e mezzo, che, occupando tre quarti dell’alveo del Bisagno, di fatto, ne ha deviato il percorso.
Questa nuova situazione crea almeno due potenziali problematiche in caso di un’ulteriore piena improvvisa:
1) Un effetto diga/sbarramento causato da questo deposito di detriti, che porta a innalzare oltremisura il livello dell’acqua del Bisagno stesso, mettendo in serio pericolo di inondazione le abitazioni che si trovano poco più a monte;
2) Un aumento dell’effetto erosivo sul muraglione di contenimento presente sulla sponda sinistra del Bisagno, già eroso in buona parte a settembre, in corrispondenza della deviazione, dove si trovano altre abitazioni.
Sono trascorsi ormai sei mesi e non c’è stato nessun tipo di intervento: soltanto un rimpallo continuo di responsabilità tra i vari gradi di istituzioni e compilazione di carte burocratiche. Un’istituzione davvero vicina ai cittadini sarebbe intervenuta immediatamente a ripristinare il vecchio percorso di confluenza.
Casi come questo dimostrano (ce ne fosse ancora necessità) che abbiamo bisogno di maggiore attenzione ai minuti dettagli di un territorio, prendendosene cura con la dovuta prevenzione e minime spese, anziché sperperare denaro pubblico “a pioggia”, a disastro avvenuto.
Non abbiamo bisogno di inutili grandi opere (come Gronda e Terzo Valico) che ci costano insieme oltre 10 miliardi di euro e sono totalmente devastanti per il territorio. Ma abbiamo bisogno di piccoli grandi opereche, con un investimento di poche migliaia di euro, riescono a mettere in sicurezza la cittadinanza.
Marco De Ferrari, portavoce MoVimento 5 Stelle in Regione Liguria