Non si contano più i casi di violenza e criminalità a San Pier d’Arena, ridotto ormai a Far West in cui degrado e delinquenza la fanno da padrone. Il tutto nel silenzio assordante della Giunta Doria, che ha ormai abdicato al suo compito – doveroso da parte di un’amministrazione pubblica – di ripristinare l’ordine e la legalità.
L’ultimo episodio, pochi giorni fa, in via Prasio, dove un uomo ha denunciato di essere stato aggredito e colpito al volto con un coltello e derubato del portafogli. Ma è solo la punta dell’iceberg di una settimana da “bollettino di guerra”, dalla rissa davanti a un circolo di via San Pier d’Arena di domenica scorsa agli insulti ai carabinieri di un diciottenne a bordo di un bus. E poi droga, spaccio, resistenze a pubblico ufficiale, mentre i cittadini, esasperati, ora hanno anche paura ad uscire di casa la sera.
Il sindaco Doria ha intenzione di fare finalmente qualcosa per la sicurezza? Oppure è già in campagna elettorale per la sua riconferma a sindaco? Già, sembra incredibile, ma nella desolazione estrema di un Partito Democratico stritolato da una “guerra tra bande” senza fine e privo di alternative, per alcuni il Doria bis sembra persino uno scenario credibile!
E intanto San Pier d’Arena assomiglia sempre di più al Bronx, emblema del fallimento di un’amministrazione che prometteva di riqualificare un quartiere chiave per Genova. E, invece, dopo 4 anni esatti, si ritrova con meno lavoro, negozi costretti a chiudere o a spostarsi, degrado e sporcizia ovunque, palazzi fatiscenti e abbandonati all’incuria, criminalità in crescita esponenziale, circoli culturali trasformati in centri di spaccio.
Da qui, nel 2012, era partita la corsa di Marco Doria a Tursi. E da qui, simbolicamente, è cominciato il tramonto (non a caso “arancione” come la sua lista) del sindaco-professore, sempre più politico di professione e sempre meno simbolo della società civile che pretendeva di incarnare.
Alice Salvatore, portavoce MoVimento 5 Stelle in Regione Liguria