Non solo Iplom. A due passi da Fegino, sorge, nel silenzio assordante delle istituzioni, uno dei quartieri petrolchimici più ad alto rischio in Italia: Carmagnani, Praoil, Superba, Porto Petroli. Sono nomi che in molti ignorano, ma che gli abitanti del Ponente genovese conoscono bene. E, da trent’anni, vivono con la paura costante di incidenti, incendi, perdite, esplosioni, respirando miasmi e polveri malsane di ogni tipo. Che periodicamente si verificano, mortalmente. Depositi e oleodotti sorgono tra le case, in barba a qualunque principio di buon senso.
“È ora di dire basta ai depositi di petrolio ad altissimo rischio inquinante, e di incidente rilevante, in pieno centro abitato” attacca Alice Salvatore, portavoce del MoVimento 5 Stelle in Regione Liguria, ricordando come, negli ultimi trent’anni, tutte le leggi e le normative vigenti in materia siano state sistematicamente ignorate e tradite dalla vecchia politica.
“Un accordo del 1991 tra Regione, Comune e Provincia – spiega Salvatore – stabiliva che gli impianti a rischio del petrolchimico genovese dovevano essere dislocati al di fuori dei centri abitati, lontano dalle abitazioni, a seguito dei continui incidenti provocati dagli idrocarburi. Eppure, a distanza di 25 anni, quell’accordo è ancora carta straccia, così come non esistono ancora normative regionali che impongano distanze minime dalle case. Pensiamo che 1 km di distanza dalle unità abitative sia un requisito minimo.”
La portavoce pentastellata ricorda anche “l’esistenza di un protocollo di sicurezza in caso di emergenza che non è mai stato divulgato tra gli abitanti del Ponente genovese. Perché questo silenzio omertoso, in primis del sindaco Doria? Forse perché, in questo modo, il primo cittadino dovrebbe spiegare gli enormi rischi che corrono i cittadini e toglierebbe il velo sulla reale pericolosità di questi impianti? Ricordando così a tutti che questi impianti vanno dislocati già da trent’anni?”.
“Non bisogna attendere disastri ambientali come quello a cui stiamo assistendo per mettere in sicurezza le abitazioni a rischio – incalza Salvatore – Il MoVimento 5 Stelle porta avanti da sempre una battaglia solitaria, tra le grandi forze politiche del paese, per dire basta all’energie fossili e investire finalmente sulle fonti rinnovabili. Bisogna puntare a una riconversione di tutti gli impianti nel più breve tempo possibile. E, nel frattempo, applicare quell’accordo dimenticato che prevede il dislocamento degli impianti a rischio al di fuori dei centri abitati, lontani dalle case e dalle persone”.
MoVimento 5 Stelle Liguria