Parco di Portofino, De Ferrari: Toti scavalca la commissione, ritiri subito la delibera

Con un vero e proprio colpo di spugna, nell’arco di un solo pomeriggio, Toti ha scavalcato il processo democratico di discussione in Commissione Ambiente proposto da lui stesso nel Consiglio regionale del 26 giugno scorso e con una delibera di Giunta ha ridotto nell’estensione e nelle tutele i 732 ettari di aree contigue presenti ai confini del parco di Portofino concedendo, di fatto, ai cacciatori l’ennesimo regalo prima del via definitivo alla nazionalizzazione dell’area. Ma facciamo un passo indietro.

Martedì 26 giugno avevamo chiesto e ottenuto il rinvio in Commissione dell’Ordine del giorno del centrodestra che metteva mano sulle aree contigue dell’ente parco. Una importante vittoria per l’ambiente e per il parco stesso. Con il nostro Odg chiedevamo che le aree contigue, vere e proprie zone di protezione del Parco di Portofino, previste dalla legge quadro del 1991, non venissero affatto indebolite e che si valutassero anche opzioni di ampliamento, anche constatata l’omogeneità ecologica e naturalistica dell’intero promontorio.

Venerdì scorso, il 13 luglio, a sorpresa, il colpo di mano di Toti, avvenuto in silenzio, senza alcun anticipazione né la benché minima condivisione con il Consiglio regionale, scavalcato con una delibera. Considerato che anche in questi giorni è in corso a livello ministeriale l’iter che trasformerà il Parco di Portofino da regionale a nazionale, attraverso un percorso di ascolto e di crescita territoriale sostenibile, condiviso e partecipato, martedì in Consiglio riporteremo al centro del dibattito il tema chiedendo alla Giunta due inderogabili impegni:

1) Il ritiro immediato della delibera del 13 luglio sulla riperimetrazione al ribasso delle aree contigue.

2) La Regione partecipi, secondo la propria sfera di competenza, in modo costruttivo al processo – tuttora in corso e di competenza del Ministero dell’Ambiente – di trasformazione del Parco di Portofino da regionale a nazionale, in linea alla tutela costituzionale del paesaggio e in un’ottica di sviluppo sostenibile del territorio. Su un’area così fragile e da conservare la vecchia politica e i cacciatori ne restino fuori. Definitivamente.

Marco De Ferrari, portavoce MoVimento 5 Stelle Liguria

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