Contratto di servizio: subito un tavolo di lavoro tra Comune, Città Metropolitana, Regione e Trenitalia per concordare una linea di lavoro con obiettivo il benessere e la qualità della vita dei pendolari.
Se non si interverrà per tempo, da gennaio 2019 Genova rischia di perdere per sempre la tariffazione integrata treno più bus, come ha affermato l’ad Beltrami di Amt in Commissione comunale l’altro ieri, da cui è emerso anche che, ad oggi, non è stata avviata alcuna pratica per l’affidamento in house dell’azienda di trasporti genovese.
In più, i nuovi trenini Jazz, come i gemellini Pop, risultano molto meno capienti dei treni che andranno a sostituire (circa 300 posti ciascuno, contro i 600 di un Vivalto e i 500 di un treno tradizionale a vagoni componibili).
A fine contratto questi due modelli di treno, rappresenteranno più di 1/3 del parco mezzi circolante in Liguria. Una situazione non all’altezza del forte investimento richiesto e dei sacrifici imposti sui pendolari dallo stesso Contratto di Servizio.
Per tutte queste ragioni è necessario rimettere in discussione l’intero impianto del Contratto di servizio, oltretutto già contestato a più riprese in sede legale, sostituendolo con un contratto ponte di prova per il solo 2019 con lo scopo di:
- salvaguardare la tariffazione integrata (ampliandola all’intera Città Metropolitana)
- aumentare in modo adeguato il chilometraggio totale a disposizione.
- applicare parametri concretamente misurabili, compresa la questione economica.
Altrimenti rischiamo di ritrovarci nei prossimi anni con viaggi ancora più scomodi e treni sottodimensionati rispetto alle reali necessità dei pendolari.
Marco De Ferrari e Alice Salvatore, M5S Liguria
Stefano Giordano e Luca Pirondini, M5S Genova